L'artigianato

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L'artigianato, a Cittanova, è stato molto fiorente. Nella realizzazione delle opere edili, un notevole contributo è stato dato dalla famiglia Raso. Nel gennaio del 1924, la Congrega di San Rocco decise di ingrandire l'altare della Chiesa con un frontespizio. Venne allora elaborato un progetto i cui lavori furono affidati all' artista cittanovese Agostino Raso. L'altare, in muratura, . fu completato nel mese di giugno dello stesso anno con la posa delle statue del Cristo e degli Apostoli Pietro e Paolo. Un'altra opera di grande utilità pubblica fu l'acquedotto comunale costruito da Giuseppe Raso, che era a capo di una cooperativa.. I lavori iniziarono nel 1924, su una grossa vena d'acqua scoperta nella fiumara Serra. Venne costruito uno sbarramento a cielo aperto profondo circa trenta metri, creando così un grosso bacino d'acqua; questa, canalizzata in una galleria di quasi un chilometro giunge fino alle vasche di decantazione. L'opera, nonostante le numerose difficoltà incontrate, venne completata nel 1931, data che ancora oggi si legge sul muro di entrata della galleria.




fullscreen Un'ulteriore opera dei Raso da apprezzare è la Casa del Granduca. Iniziata nel 1914, consisteva in una residenza estiva del duca Acton, composta da molte stanze, con muri a mattoni ripieni. Oggi, di proprietà della Diocesi, potrebbe essere riconvertita in una struttura ricettiva per i visitatori del Parco d'Aspromonte. Ad Antonino Raso si devono le ristrutturazioni di varie chiese, tra cui la chiesa Matrice di Cittanova e quella di Cinquefrondi e varie opere nel cimitero monumentale di Cittanova.
La famiglia Scionti va ricordata soprattutto per le sculture realizzate da Giovanni, fondatore della locale Società Artistico-Operaia (1874). Giovanni Scionti fu allievo di Francesco Biangardi, autore, insieme al figlio, delle pregevoli "Varette", che furono poi restaurate in modo ammirevole da Girolamo Scionti, figlio di Giovanni. fullscreenGirolamo, in seguito si trasferì a Roma, dove frequentò botteghe d'arte. Ritornato a Cittanova, nel 1902 si dedicò all'ebanisteria. Tra le sue opere sono da segnalare la Madonna Immacolata, scultura in legno conservata a Portigliola, i Quattro Evangelisti, che si possono ammirare nella chiesa Matrice di Cittanova e altre opere in vari comuni della provincia di Reggio Calabria. E' una sua creazione l'artistica fontana nella villa Comunale di Cittanova, ricavata da ruderi preziosi in marmo dell'antica cappella dei Grimaldi, distrutta dal terremoto del 1783. Un'altra vasca, sempre nella villa comunale, col caratteristico "pagliarello" ed il sottopassaggio, sono opera sua. Pregevole il busto in marmo di Carlo Ruggiero, che si può ammirare proprio all'ingresso della villa comunale. La sua attività è stata seguita dal figlio Lucio e dal nipote Emilio.


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