Le fiumare Serra e Vacale

Cittanova è fiancheggiata da due fiumare, a nord dal Vacale e a sud dal Serra, entrambe scendono dalle pendici dell' Aspromonte verso la piana di Gioia Tauro. Il terreno di Vacale è impermeabile, scorre tutto l'anno e l'estate viene sfruttato molto per l'irrigazione.
Fino a non molto tempo fa nel Vacale si praticava la pesca delle anguille. Il torrente, in passato, veniva anche utilizzato dalle donnefullscreen per lavare la biancheria, perchè le sue acque davano un candore incomparabile ai tessuti.
In questa zona del territorio si coltivano la vite e gli agrumi, sono molto diffusi i fichi e i fichi d'India. Salendo di altitudune, le colture lasciano spazio alle piante spontanee come le more, l'erica ("burvera") e il corbezzolo.
Nelle colline più basse si incontrano noci e castagni, i cui frutti vengono raccolti ed utilizzati per la preparazione di alcuni prodotti caratteristici della zona.
Sono presenti le querce, utilizzate come legna da ardere, gli alberi di acacia (dai suoi fiori le api possono ricavare un miele molto pregiato), il cui legno è utilizzato per la costruzione di utensili di uso agricolo.
In autunno, in seguito a lunghi periodi piovosi, il territorio montano si arricchisce di vari tipi di funghi, alcuni commestibili, altri velenosi; in questo periodo sono frequenti le escursioni di molte persone che si spingono fin nelle zone meno conosciute per visitare questo incantevole luogo. Nel periodo primaverile spuntano germogli piccoli e verdi, gli asparagi, denominati localmente 'ruscula', sono raccolti e preparati in diversi modi.

Il torrente Serra si diversifica dal Vacale soprattutto per la presenza di acqua nel sottosuolo. Nel 1924, infatti, si diede inizio alla realizzazione del primo acquedotto per uso civile completato poi
fullscreennel 1931 da una cooperativa di maestranze locali. Il terreno, qui, è più permeabile, l'acqua scorre infatti sotto il letto della fiumara.
Il Serra ha un grosso bacino di raccolta delle acque, costituito da quattro rami che sono:
1) Il Nocellara, dove si trovano cascate naturali;
2) Il Vallone, dove si trova un grosso masso granitico chiamato "La Pietra di San Girolamo";
3) Serro di Marco, dove si trovano le trote;
4) Marinello, quasi impenetrabile a causa della sua fitta vegetazione.
Questi quattro rami si uniscono tra loro formando appunto il torrente Serra. Negli anni '50 del secolo scorso vi erano parecchi vigneti coltivati che davano un ottimo vino soprattutto nella zona della "Conca" ed in un'altra zona chiamata "Prenura". Negli anni '70 vi fu uno sfruttamento del Serra per l'estrazione della ghiaia con un impatto ambientale disastroso. Oggi vive in uno stato di abbandono, movimentandosi solo nei mesi invernali per lo scorrere delle acque in superficie.

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